Cento, o quasi
Chiedetemi quante volte sono andato a Roma negli ultimi 40 mesi. Risposta: mai. Chiedetemi quante cose ho proposto per la Calabria: cento. O quasi”
domenica 21 dicembre 2014
Denigrare a cuor leggero. Uno scambio di vedute con Annarosa Macrì
ti ricordi di ora esatta?: Denigrare a cuor leggero: Cara Annarosa, mi ripromettevo da giorni d’inviarti una letterina. Oggi – dopo la proclamazione del nuovo consiglio regionale - rompo gli...
domenica 23 novembre 2014
La Calabria ha bisogno di un voto di testa
Facciamoci caso: ci sono in giro idee di contrasto alla ‘ndrangheta?
Quello che mi colpisce è la totale assenza di ogni
riferimento alla ‘ndrangheta. Un vuoto mediatico denunciato ancora di recente
da Vincenzo D’Onofrio, coraggioso PM della DDA di Napoli ospite nella nostra
città nello scorso mese di settembre e dallo stesso Roberto Saviano che ha più
volte ribadito che le mafie “non sono un problema, ma il problema”.
So che rischio come al solito di passare per un rompiscatole,
“quello della legalità” – dice qualcuno. Ma è importante far capire alle
persone che la lotta alla ‘ndrangheta non è semplicemente una questione etica:
il suo valore è misurabile anche in investimenti e posti di lavoro. L’istituto
di ricerche Demoscopika stima un giro
d’affari complessivo di oltre 53 miliardi di euro, pari al 3,5% del PIL
italiano del 2013.
Perché
non vado mai a Roma
Per carattere non amo il protagonismo, ma ci sono dei punti sui
quali mi va di marcare la differenza, magari senza troppo gridare,
ancora meglio: a bassa voce. Non vado mai a Roma, anche perché
non sono mai mancato ai lavori del consiglio e della commissione,
eppure sono sempre in movimento (qualcuno bonariamente
mi definisce “riminizzo”), conosco molto bene la provincia di
Cosenza e da quando sono presidente della commissione contro
la ‘ndrangheta ho preso a percorrere la regione in lungo e in
largo, partecipando a centinaia di incontri pubblici, preferendo
le zone calde e i paesi più critici dal punto di vista della legalità.
Non è nemmeno un ancoramento territoriale di stampo leghista,
tanto meno la cura del collegio tanto raccomandata dalla vecchia
politica.
Per carattere non amo il protagonismo, ma ci sono dei punti sui
quali mi va di marcare la differenza, magari senza troppo gridare,
ancora meglio: a bassa voce. Non vado mai a Roma, anche perché
non sono mai mancato ai lavori del consiglio e della commissione,
eppure sono sempre in movimento (qualcuno bonariamente
mi definisce “riminizzo”), conosco molto bene la provincia di
Cosenza e da quando sono presidente della commissione contro
la ‘ndrangheta ho preso a percorrere la regione in lungo e in
largo, partecipando a centinaia di incontri pubblici, preferendo
le zone calde e i paesi più critici dal punto di vista della legalità.
Non è nemmeno un ancoramento territoriale di stampo leghista,
tanto meno la cura del collegio tanto raccomandata dalla vecchia
politica.
giovedì 20 novembre 2014
mercoledì 19 novembre 2014
Endorsement ironici, plausibili, veri o fasulli che siano
Nel programma di Maurizio Orrico (candidato al consiglio regionale per Forza Italia) trovo un punto molto interessante:
"(...) proponiamo che la Regione Calabria favorisca la nascita di una Milizia civico-culturale o, se preferite (...), un Servizio Civile Universale impegnato nella riqualificazione e nella messa in rete del patrimonio storico artistico della nostra regione.
Nella pratica: a un giovane che si voglia impegnare per la comunità, impegnando le proprie competenze, deve essere garantita la possibilità di farlo, con adeguata copertura assicurativa e sgravi fiscali. Va inoltre garantito il riconoscimento in sede europea del suo impegno nel curriculum (ad esempio: considerando i mesi di impegno come un’attività formativa pari a un master) e come apprendistato. Ai privati o alle comunità deve essere garantita la possibilità di corrispondere un adeguato compenso ai giovani stessi".
martedì 18 novembre 2014
Una passeggiata a Cosenza
Su il Quotidiano del Sud (edizione di Cosenza) di ieri lunedì 17 novembre, troviamo una lettura preoccupata e soprattutto misurata dei manifesti elettorali, a firma di Marina Machì e Massimo Celani.
Volentieri lo condividiamo dal blog
http://linguaggipubblicitari.blogspot.it/
mercoledì 12 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
Comunque vada
" (...) l’unica buona notizia di questo voto per il rinnovo del consiglio regionale è che di marziani sull'Astronave ne spediremo (e pagheremo) trenta e non cinquanta. Un bel risparmio. (...)
Gentile direttore Graziadio,
mi permetta di sottoscrivere questo punto.
Riduzione del numero dei consiglieri regionali
Alla fine dell’VIII legislatura è stato elevato a 50 il numero di
consiglieri regionali. Una vera esagerazione se si considera che in
Lombardia, a fronte di quasi dieci milioni di cittadini, i consiglieri
che compongono l’assise regionale sono 80. A quella decisione mi
sono opposto in aula e subito dopo non ho esitato a presentare
la prima proposta di legge di riduzione a 40 consiglieri, prima
che il ridimensionamento fosse imposto da un provvedimento del
Parlamento.
(Proposta di legge statutaria n. 2-9 del 29-11-2010)
infra, nella sezione "per la cosa pubblica"
Per la verità non è il solo punto e - sembrerà strano - ne condivido molti altri. Anche se la mia faccia non è nuova e se al suo giornale risulterò un campione di salto della quaglia.
comunque vada sarà una sconfitta
Un saluto
Salvatore Magarò
Gentile direttore Graziadio,
mi permetta di sottoscrivere questo punto.
Riduzione del numero dei consiglieri regionali
Alla fine dell’VIII legislatura è stato elevato a 50 il numero di
consiglieri regionali. Una vera esagerazione se si considera che in
Lombardia, a fronte di quasi dieci milioni di cittadini, i consiglieri
che compongono l’assise regionale sono 80. A quella decisione mi
sono opposto in aula e subito dopo non ho esitato a presentare
la prima proposta di legge di riduzione a 40 consiglieri, prima
che il ridimensionamento fosse imposto da un provvedimento del
Parlamento.
(Proposta di legge statutaria n. 2-9 del 29-11-2010)
infra, nella sezione "per la cosa pubblica"
Per la verità non è il solo punto e - sembrerà strano - ne condivido molti altri. Anche se la mia faccia non è nuova e se al suo giornale risulterò un campione di salto della quaglia.
comunque vada sarà una sconfitta
Un saluto
Salvatore Magarò
venerdì 7 novembre 2014
quasi cento a S. Pietro in Guarano
(l'intervento di Marina Machì)
Questa non è
un'anteprima. Non è nemmeno una prima. Non è la prima volta che questo
libricino di Salvatore Magarò viene presentato al pubblico. E neanche l'ultima.
E' stato presentato in tanti comuni della Calabria, a partire dal più piccolo
della provincia di Cosenza, Carpanzano, e molte altre volte sarà ancora
presentato. Ma la ripetibilità dell'evento, lungi dall'essere una debolezza, è
la sua forza.
Magarò,
mentre stava preparando questo libricino, aveva in mente di intitolarlo
"il cantiere della concretezza". Io credo che ci siano delle parole
vietate, perché abusate e dunque svuotate di senso, come la parola
"concretezza", e su questo tornerò fra poco.
venerdì 31 ottobre 2014
Cambio di casacca
Così scrivevo nel febbraio del 2013 in occasione delle
elezioni europee (“Contare i fili
con la speranza che si trasformino in corda”):
In molti mi chiedono come mi regolerò in
occasione di questa competizione elettorale. Non sono un capo corrente e molti
dei lettori credo conoscano la mia storia politica. Provo a sintetizzarla. Di
formazione cattolica e socialista, sono stato a lungo sindaco di Castiglione
Cosentino, per un breve periodo (all’epoca di Giacomo Mancini) presidente della
provincia di Cosenza, poi consigliere regionale con il centro-sinistra,
attualmente eletto con la lista Scopelliti, presidente della commissione
regionale contro la ‘ndrangheta, non ho mai aderito al Pdl. Scappai dal partito
socialista arrendendomi allo strapotere dei signori delle tessere, pure dopo
aver verificato l’inoperosità e la scarsa sensibilità in materia di legalità
della giunta Loiero. Molti dei disegni di legge da me studiati in materia di
trasparenza e legalità, all’epoca rimasti lettera morta, sono oggi leggi.
preliminarmente
probabilmente non sono riuscito a cambiare la politica
ma perlomeno la politica non ha cambiato me
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