Come
migliorare qualitativamente la rappresentanza nei prossimi consigli comunali e
regionali?
di Salvatore Magarò
La crisi dei partiti è stata preceduta da quella
delle scuole di partito. Si aggiunga che in Italia non esiste qualcosa di
paragonabile alla francese ENA (École Nationale d'Administration), fondata nel
1945 (dunque ai tempi di de Gaulle) dal ministro Michel Debré, al fine di
affermare il valore della formazione e del merito contro il clientelismo e la cooptazione.
Per questo, con qualche giovane ricercatore dell’Unical e qualche tecnico di
esperienza, mi son deciso a varare una piccola scuola di amministrazione
pubblica: politiCS. Poco importa che gli utenti siano dirigenti, consulenti o
consiglieri comunali, occorrono persone che tassativamente sappiano di diritto
comunitario, di contratti delle amministrazioni pubbliche, di prevenzione dei
rischi di contenzioso nell'organizzazione di bandi e concorsi pubblici, di diritto
e politiche pubbliche regionali, di etica pubblica, trasparenza e prevenzione
della corruzione, di politiche di contrasto della criminalità organizzata.
La scarsezza di mezzi per ora ci permette questo
corso gratuito (reso possibile dal prof. Renato Rolli e da un gruppo di
studiosi dell’Università) e in seguito poco più di una newsletter.
Oltre i confini di Cosenza l’obiettivo è di contribuire
alla formazione e all’aggiornamento dei piccoli comuni, affinché tutti imparino
ad amministrare alla grande. Il mio contributo, forte di una intensa attività
legislativa regionale e di una lunga esperienza da sindaco, sarà limitato a un
assessorato virtuale, alla segnalazione delle buone pratiche, delle esperienze
preesistenti e tutte da imitare o a cui ispirarsi. E’ una specie di trovarobato
e a costo zero. Pochi sanno della legge 164 del 2014, che all’articolo 24
prevede la riduzione dei tributi per i cittadini impegnati in attività di
volontariato civico. Si tratta di una specie di baratto amministrativo. Ha
fatto da apripista il comune di Massarosa in provincia di Lucca, la giunta
Pisapia ne ha poi esteso l’utilizzo a chi si ritrova in una situazione di
"morosità incolpevole" (per chi ha un reddito Isee inferiore ai
21mila euro). Certo sarebbe bello discutere se quella al centro dello scambio
può ritenersi una attività di volontariato (cosa che fa il Meetup di Novara),
se un lavoro gratuito a fronte di uno sconto fiscale non somigli troppo alle
corvées medioevali a vantaggio del signorotto locale.
Importa dunque che alle prossime elezioni si arrivi
con un pacchetto di idee, non con un pacchetto di voti, con più informazione,
con più formazione.